09 May 2012

DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS al CACT Svizzera

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DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS.
Kisito Assangni, Katia Bassanini, Martin Disler, Uri Gershuni, Csaba Kis Róka, Elke Krystufek, Andrea La Rocca, Simone Loi, Mustafa Sabbagh

Vernissage__sabato 9 giugno 2012 dalle 17:30

9 giugno – 15 luglio 2012
Ve-sa-do_14:00-18:00



 
Mustafa Sabbagh, Vergine Nera, 2012

 Il CACT CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TICINO apre il prossimo 9 giugno 2012 la mostra collettiva DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS.
Il tema nasce da alcune riflessioni attorno alla definizione di nuove espressioni linguistiche, che si modificano in rapporto ad una società in totale cambiamento, allo sviluppo delle tribù telematiche, in grado di sovvertire il concetto d’estetica e delle modalità comunicazionali: ciò tocca giocoforza anche un istituto e un museo d’arte. La caduta di due blocchi contrapposti quali il Comunismo e il Capitalismo e la rimessa in seria discussione del concetto di avanguardia, che – lo si credeva – bene avrebbe potuto coniugarsi con quello di Modernità, pone l’artista e il creatore di pensieri al centro di un dibattito che li riconfigura attraverso nuovi posizionamenti societali e culturali. La transmedialità ha ormai sostituito la multimedialità e l’identità di un museo è pure in via di ridefinizione.

Csaba Kis Róka, The Familiarity Breeds Contempt, 2011 (Private collection, Switzerland)

È oltremodo interessante constatare come negli ultimi anni la società si sia trasformata da corpo concettuale, animato da modalità collettive, a identità tattile eterogenea, laddove ogni singolo cerca la propria personale identità e collocazione entro una rete di codici collettivi. Il ritorno al tattile rappresenta il ritorno al ‘reale’, sia in arte che nella società di tutti i giorni, laddove le mistificazioni del pensiero filosofico, sociologico e/o analitico hanno fortemente perso il loro impatto concettuale e ideologico sull’idea di gruppo sociale, ridando ossigeno alla persona libera e ai suoi valori. Il ritorno al tattile pone in forte analisi il museo non solo come giardino del vedere, bensì anche come luogo d’azione. Ecco che l’applicazione dell’idea ‘performativa’, preconizzata qualche anno fa quale ritorno ad una psico-geografia della persona artistica come condivisione tra oggetto e soggetto, la si scorge nell’approfondimento della figurazione attraverso l’espressionismo e la sensualità del corpo sensuale e psichico.

Katia Bassanini, Untitled (Dirty Hand), 2003 (Private collection, Switzerland)

Ribadire, cercare la propria identità e peculiarità al di fuori di un interesse collettivo, così come la definizione del proprio Sé di uomo, piuttosto che l’Io dell’artista, sembra una delle priorità di oggi.

Gli artisti in mostra sono Kisito Assangni (Togo/UK), Katia Bassanini (CH), Martin Disler (CH), Uri Gershuni (IL), Csaba Kis Róka (HU), Elke Krystufek (A), Andrea La Rocca (I), Simone Loi (I), Mustafa Sabbagh (I).

Uri Gershuni, Untitled (Ori) out of the series Selective Mutism, 2009 (courtesy Chelouche Gallery)

La transmedialità è sicuramente una delle outline che segnano la scelta degli autori in mostra; non già l’affermazione di un mezzo di produzione, quanto piuttosto la sua negazione attraverso un’estetica dell’uso del linguaggio artistico, non già il desiderio estetico di un mezzo di produzione. La favolosa ed incerta libertà che contraddistingue la società contemporanea priva(ta) di riferimenti ideologici, pone ognuno di noi di fronte all’analisi dell’immagine e all’enigma della rappresentazione nell’universo artistico. Il passaggio a una dimensione esistenziale più tattile, concettualmente meno mistificata, eterogenea e disincantata vs un modello storico-sociale che chiude il millennio e due secoli di approccio borghese al societale, spinge necessariamente verso forti forme di espressionismo umano.

Durante la mostra vi sarà una perfomance di Andrea La Rocca dal titolo HEY BOY! in loop dalle 18:30 alle 20.00


Il MACT/CACT è sostenuto finanziariamente e culturalmente da Repubblica e Cantone del Ticino, Città di Bellinzona, Alfred Richterich Stiftung Kastanienbaum, Immobiliare Bellinzona, amici del MACT/CACT.
Si ringrazia Caterina Ruju dell’Associazione Marco Magnani Sassari e Chelouche Gallery Tel Aviv.



 Elke Krystufek, It's Unfair, 1992(Private collection, Switzerland)


DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS.
Kisito Assangni, Katia Bassanini, Martin Disler, Uri Gershuni, Csaba Kis Róka, Elke Krystufek, Andrea La Rocca, Simone Loi, Mustafa Sabbagh

Vernissage__Saturday 9 June 2012 at 5.30 p.m.

9 June – 15 July 2012
Fri-Sat-Sun__2.00-6.00 p.m.
 

On 9 June 2012, the CACT CENTRE OF CONTEMPORARY ART IN CANTON TICINO is opening the group exhibition DEEP INSIDE. DISSOCIATIONS.
This topic was inspired by thinking about the definition of new linguistic expressions, which are transformed in relation to a society that is undergoing total change and to the development of internet tribes, who are capable of overturning our conception of aesthetics and how we go about communicating. And there’s no getting away from it: no institute or art museum is immune. The fall of the two opposing blocks of Communism and Capitalism and the renewed serious questioning of the concept of avant-garde, which – as was thought – could have combined rather well with that of Modernity, put the artist and the originator of thinking at the heart of a discussion that reshapes them both by adopting new societal and cultural positionings. Transmedia has already pushed multimedia to one side and the identity of the museum is also in the process of being redefined.
It is truly fascinating to observe how society has been transformed in the last few years from a conceptual corpus, driven by collective methods, to a heterogeneous tactile identity, in which each individual seeks his or her personal identity and place in a network of collective codes. The return to tactile constitutes the return to “reality”, both in art and in everyday society, where the mystifications of philosophical, sociological and/or analytical thinking have lost the vast majority of their conceptual and ideological impact on the idea of the social group, offering a breathing space to the free individual and to his values. The return to tactile obliges us to embark on a thoroughgoing analysis of the museum, not only as a garden in which we see, but also as a place in which we act. Hence we find the application of the idea of “performance” – ventilated a few years ago as a return to a psycho-geography of the artistic persona, as a sharing between object and subject – embodied in the development of figuring through Expressionism and the sensuality of the sensual and psychic body.
Reiterating, seeking one’s own identity and peculiarity outside the bounds of a collective interest, like defining one’s Id as a man, rather than one’s Ego as an artist, seems to be one of today’s priorities.

The artists taking part in this show are Kisito Assangni (Togo/UK), Katia Bassanini (CH), Martin Disler (CH), Uri Gershuni (IL), Csaba Kis Róka (HU), Elke Krystufek (A), Andrea LaRocca (I), Simone Loi and Mustafa Sabbagh (I).

Transmedia is unquestionably one of the outlines that mark the choice of the artists in this exhibition: not so much the affirmation of a means of production, as its negation through an aesthetic of the use of artistic language, rather than the aesthetic desire of a means of production. The mythical and uncertain freedom that sets contemporary society apart, deprive(d) of ideological benchmarks, obliges every one of us to face up to analysing the image and the enigma of representation on the art scene. The passage to a more tactile existential dimension, conceptually less mystified, heterogeneous and disenchanted with an historical social model that closes a millennium and two centuries of a bourgeois approach to the societal dimension, must of necessity drive us towards vigorous, stark forms of human Expressionism.

Mario Casanova, 2012 [translation Pete Kercher]

During the exhibition there will be a performance by Andrea La Rocca entitled HEY BOY!; looped from 6.30 p.m. until 8.00 p.m.

 
MACT/CACT is financially and culturally supported by Repubblica e Cantone del Ticino, City of Bellinzona, Alfred Richterich Stiftung Kastanienbaum, Immobiliare Bellinzona, Friends of MACT/CACT.
A special thank goes to Caterina Ruju of Marco Magnani Association Sassari and Chelouche Gallery Tel Aviv.