”….la possibilità di applicare la
psicoanalisi ad altri campi del sapere, diversi da quello specificamente clinico,
comporta una "tentazione
irresistibile" e insieme un "imperativo scientifico….." S. Freud
(1932).
tipologia _ installazione performativa
elementi _ un corpo a terra | 47 coperte isotermiche | televisore | lettore dvd | video
dvd loop
descrizione _ 47 coperte isotermiche vengono disposte con l’intervento del pubblico una sopra
l’altra coprendo un corpo a terra, un televisore manda in loop un video nel quale
un uomo urla in maniera scomposta ed intermittente.
sinossi _ la performance riconduce essenzialmente al contesto psicoanalitico richiamato con
la struttura di un rito attraverso l’utilizzo di strumenti di percezione e coinvolgimento
sia individuali che collettivi.
Ernesto
De Martino, antropologo ed etnografo, chiamava “crisi della presenza” quei momenti
della vita nei quali l’uomo, trovandosi di fronte ad eventi traumatici connessi
alla propria esistenza o alle proprie relazioni, tra cui fondamentalmente quello
della morte ( ma non solo, malattie, conflitti, migrazioni, interruzioni relazionali
etc.) sente su di sé la minaccia della propria integrità psicofisica, del proprio
agire, nonché una forte sua esclusione sia come elemento collettivo sia come parte
del contesto storico di cui fa parte. Ed è proprio con il rito che, secondo De Martino, l’uomo reagisce e recupera coscienza e forza (gli stessi
Durkheim e Malinowski riconoscono nel rito una funzione sociale e comunitaria).
In particolare
In “Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria” 1958,
egli affronta
il senso
della morte di Cristo in rapporto alla condizione esistenziale dell’uomo nel mondo
e al momento
traumatico
della esperienza della morte dei propri cari.
Nella
particolarità di questo intervento performativo del quale rimane come elemento strutturale
l’installazione priva del corpo, il pianto è sostituito dall’urlo (video) che intende
rappresentare di per sé la coscienza (se non anche la memoria) ricordando con forza
e potenza all’uomo “non cosciente” la necessità di un risveglio e transitoriamente
di una rinascita mentre il corpo deposto induce alla duplice interpretazione del
sonno o della morte evocando attraverso la
stratificazione delle copertura il sentimento di protezione e distacco di cui esso
necessita nella sua relazione con l’altro.
Fonti bibliografiche http://it.m.wikipedia.org/wiki/Ernesto_de_Martino