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20 December 2014

XVII Biennale d'arte di Penne - Fondazione MUSAP / UNEXPECTED VISIONS / Video d'arte internazionale dalla XVII Biennale d’arte di Penne 2013 / Pier Giorgio De Pinto, Ryan Spring Dooley, Serena Porrati, Massimo Vitangeli / a cura di Antonio Zimarino



Pier Giorgio De Pinto, Digital Fingerpaint, 2013. Copyright Pier Giorgio De Pinto.




XVII BIENNALE D'ARTE DI PENNE - Fondazione MUSAP


UNEXPECTED VISIONS

Video d'arte internazionale dalla XVII Biennale d’arte di Penne 2013

Pier Giorgio De Pinto - Ryan Spring Dooley - Serena Porrati - Massimo Vitangeli

a cura di Antonio Zimarino



Sabato 20 dicembre 2014 - AURUM – Largo Gardone Riviera, Pescara - dalle ore 18.00





UNEXPECTED VISIONS

Questa installazione ripropone video e artisti della XVII Biennale di Penne. Il titolo vuole sottolineare l'effetto di destabilizzazione e dissociazione che la videoarte può realizzare, rispetto all'ambiente e ai contesti in cui viene posta. I video scelti tentano di disporre la persona alla dilatazione del tempo interiore e a percezioni estetiche capaci di riorientarla in una interiorità partecipativa.
Una sorta di pausa interiore e di sospensione nel gioco vorticoso delle relazioni che ci faccia per un attimo naufragare nell'immaginazione poetica liberandoci dalle costrizioni del dover essere. Le visioni inattese dell'arte permettono il “ritorno a se stessi” il recupero dello spazio della coscienza e della possibilità.



Pier Giorgio De Pinto (Switzerland - Italy), Digital Fingerpaint, 2.50, (2013)

Autoritratto inteso come trasformazione. Un tentativo di trasformare i pixel digitali in una sorta di pittura digitale/digitalizzata. Un omaggio al mio lavoro dove solitamente combino performance dal vivo con i nuovi media digitali interattivi. Il titolo è un gioco di parole sul nome dei "colori per dita" o “colori digitali” usati dai bambini che non sono nocivi per la salute. Di solito i bimbi smettono di giocare sulla carta con i colori e cominciano a mettere la pittura su di loro. Il contrasto tra il set di bianco e nero e la vernice colorata flou rende l'idea ancora più forte.



Ryan Spring Dooley (USA – Italy), O'Conner, 8.10, (2013)

Il video di Ryan Spring Dooley è direttamente ispirato alle atmosfere metamorfiche che avvolgono i racconti della scrittrice americana Flannery O'Connor. Le visioni si compenetrano continuamente, le figure danzano, le associazioni di immagini paradossali vivono dentro il ritmo veloce di un unico movimento. Lo stop-motion permette di percepire il montaggio dei disegni schizzati da un tratto netto ed essenziale, come favola cosmica e surreale: immagini di uomini, animali, piante e città sembrano partorirsi l'una con l'altra. Ogni cosa possiede in sé qualcosa che lo connette al tutto e continuamente percorre (anche graficamente) la suggestione di quello stimolo. Il processo si placa nell'intimità di una casa, nel calore di un abbraccio. Lo studio del suono accompagna emotivamente e percettivamente la narrazione animata: da una work-song degli schiavi neri d'America, al blues più puro (parte della cultura nativa di Flannery O'Connor), al rumore di una puntina su un vecchio vinile che lega le sequenze del video, ai rumori della città, al finale tepore del silenzio.



Serena Porrati (UK), Patterns of decay and dissolution, 3.42, (2014)

In winter, fibrous flowering plants dry up and progressively fall toward the ground. This decaying process generates temporary and segmented shapes, made of tangled sterns that stand out with their complexity. The film is made of a few sequences where both frame and camera movements are dictated by the trail of these short-term structures. The film is an implied manifestation of the invisible forces that generate the landscape.



Massimo Vitangeli (Italy), Fuali, (Musiche - Tum'n), 22.4, (2010)


Il Progetto FUALI parte dall’ermeneutica di Heidegger (Essere e tempo), dalla Fenomenologia della percezione di Merleau-Ponty, e dalle teorizzazioni filosofiche - antropologiche di Franco La Cecla nel suo concetto del Perdersi. Il progetto è costituito da quattro video Sahel – Sarg - Geble - Tell. Per i Gourmantchè di Gobnangou del Burkina Faso, Fuali non è un territorio definibile, ma uno spazio i cui confini si muovono, variano in funzione del momento. i Mauri, che popolano i vasti spazi del Sahara Occidentale, danno dei nomi ai diversi spostamenti del terreno delle dune. Questa nomenclatura è in considerazione dell'orientamento e del fatto che il terreno è pensato come un essere vivente e come tale sempre in movimento e orientato nelle quattro direzioni, in cui è diviso l'orizzonte, geble, tell, sahel, sarg.



12 November 2013

XVII BIENNALE DI PENNE a cura di Antonio Zimarino, Penne, Italia / 2013

Ecco alcuni documenti fotografici della XVII Biennale di Penne (Pescara), 2013.

Ph. Fabrizio Sacchetti




XVII Biennale d'Arte Città di Penne
9 Novembre – 19 Novembre 2013

L'Arte Contemporanea è per sua stessa condizione e struttura un interrogativo. La sua complessità di linguaggi e rimandi è lì per ricordarci di praticare l'alterità del pensiero nel nostro tempo omologato. La rassegna Unexpected stories – between places and walls presenta una selezione complessa e significativa delle declinazioni della video arte contemporanea: analitica, documentaristica, narrativa, onirica, simbolica, iconica, performativa, analogica e digitale.
L’internazionalità delle proposte, ci guida attraverso le tendenze, le idee e gli approcci di culture ed esperienze molto diverse da quella italiana, per altro ottimamente testimoniata nella rassegna. La reticolarità è stato il criterio che ha guidato il percorso di costruzione critica della Biennale, intesa come scambio costruttivo con realtà ed esperienze curatoriali ed espositive nazionali e internazionali, condivisione dei temi del progetto, costruzione collettiva di significati, strategie, allestimenti, soluzioni.

Avremo quindi la possibilità di osservare sensibilità e sguardi diversi dal nostro, testimonianze di diverse mentalità, idee, linguaggi, contesti attraverso cui fare un'esperienza densa e profonda della creatività contemporanea. L'approccio curatoriale aperto aggiunge un nodo alla riflessione sulla pluralità tipica della visione contemporanea che verrà svelata non solo attraverso la ricerca dei video d'arte legati progettualmente all'idea di restituzione – rinascita – svelamento – recupero – attenzione al particolare, ma anche attraverso la proiezione di immagini video della città e dei suoi monumenti significativi, realizzati durante un'apposita campagna di riprese aeree con droni dotati di telecamere ad alta definizione. Il fine è quello di mostrare l'intima, nascosta bellezza propria alla/alle città e alle sue possibili relazioni.

Gli artisti
Mirko Aretini,  Flavia Bigi, Silvia Camporesi, Paolo Dell’Elce, Pier Giorgio De Pinto, Ryan Spring Dooley, Franco Fiorillo, Hrvoje Hirsl, Franco Losvizzero, Serena Porrati, Massimo Vitangeli

Ivan Argote, Alban Muja, Laura Napier, Anne Percoco,  Jan Pfeiffer, Daniel Seiple, Philippe Van Wolputte

I luoghi della Biennale
San Giovanni Evangelista, Piazza Luca Da Penne, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea (Mamec), Museo Archeologico.

Curatori
per Unexpected stories – between places and walls: Antonio Zimarino, con Mario Casanova, Ilaria Caravaglio, Rossella Iorio, Valeria Ronzitti.

Per Playscapes/Workscapes/Innerscapes. Appunti di viaggio al confine fra arte e urbanistica: Marco Antonini.