29 January 2011

A "CULT TV" SI PARLA DEL CACT! Domenica 30 gennaio ore 22 Guardaci sul canale "LA 1" della RSI


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Video-intervista al direttore del CACT Mario Casanova e al coordinatore degli eventi collaterali Pier Giorgio De Pinto.

Puoi anche rivedere il video in archivio da lunedì 31 gennaio 2011 a questo indirizzo:
http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/cultura/Cult-TV/2011/01/24/cult-30-gen.html?selectedVideo=3#Video








Stefano Faravelli, Wafaa Bilal e la videoarte

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LA 1 - Domenica 30 gennaio ore 22 -RSI 

A Cult Tv questa settimana si parla di un grande viaggiatore e dei suoi diari di viaggio, dell’esposizione Time is love e infine dell’artista di origini irachene Wafaa Bilal.

Pittore, filosofo, scenografo, creatore di marionette, illustratore, peintre-savant. Si fa fatica a rinchiudere in una sola, povera definizione un artista come Stefano Faravelli, cinquantenne torinese, grande e illuminato viaggiatore che riporta dai mille angoli del mondo diari di viaggio scritti e dipinti su piccoli taccuini che, srotolandosi, diventano racconti illustrati magici e misteriosi. Filmato al lavoro e intervistato nel suo atelier torinese, Faravelli si rivela poeta e sognatore raffinatissimo e ironico; il suo è un mondo popolato di immagini, fiabe e fantasmi che incanta e seduce, e che ci consegna a un mondo migliore.

Il tempo è amore, altro che denaro! Time is love è un’esposizione-evento che si svolge annualmente in diverse città del mondo. Le opere sono video, provengono dalle più svariate nazioni ed esplorano il concetto immortale dell’amore. L’inventore e curatore di questa rassegna è un giovane videoartista, originario del Togo, che vive tra Londra e Parigi: Kisito Assangni. Quest’anno il suo evento, con video che provengono da tutto il pianeta, fa tappa al Cact, Centro Arte Contemporanea Ticino, di Bellinzona. A far gli onori di casa il direttore Mario Casanova. Per Cult Tv un’occasione per conoscere lui, la sua struttura e, naturalmente, Kisito Assangni e le nuove tendenze dell’arte in video nel mondo. 

Wafaa Bilal è l’unico uomo al mondo con telecamera incorporata. L’artista di origini irachene fuggito in America, si investe anima e corpo in performances spettacolari. Come in “Spara a un iracheno”, in cui gli utenti di internet potevano improvvisarsi cecchini e sparare munizioni colorate sull’indifeso Bilal. O come in “The third eye” - Il terzo occhio oppure Il terzo io – in inglese la pronuncia è uguale - in cui una telecamera impiantata nel cranio di Bilal diffonde immagini colte alle sue spalle e senza la mediazione dell’artista.