Quando starò in piedi
di fronte ad un infinito, dietro di me sarà il corpo e con me il pensiero.
Tutto è vanità e
nulla è vanità? Ciò che tramuterà volgerà in trasparenza, ciò che emanerà sarà
respiro.
La malinconia
rocciosa frantumerà in particella e mescolandosi col vento esalerà in universo.
Ovunque ho lasciato
vanità, sotto cumuli di terra, fosse vuote, legata agli alberi, nei fiumi
lavata.
Essa diverrà quel che
sempre è stata e sempre riapparirà.
Un loop eterno che
ruota come i satelliti ricordano, ripassando su inesauribili punti dove materia
implode ed espande. Non suono ma eco, non corpo ma immagine, ma per questo
memoria perenne. E quando rivolgerà il suo sguardo ricordandomi che al tempo
appartengo, gioirò di far parte di un piano sconfinato nella cui corsa ho già
ceduto me stesso.
VLS
Dicembre 2015