Gianluca Panareo (Pesaro, 1988), L'uovo di San Girolamo, 2013.
Fotografia digitale, stampa inkjet su pvc, acciaio, 190 x 130 cm
Edizione 3 + 2 p.d.a.
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Trovo che quella della Wunderkammer sia un'allegoria eloquente della condizione umana, del dilemma ancestrale tra la curiosità della coscienza e il mistero metafisico del creato.
Da sempre l'essere umano è alla ricerca di un limite
che dia un senso alla sua esistenza in rapporto alle infinite possibilità
dell'infinito. Da questo punto di vista la creazione di una camera delle
meraviglie assume il significato simbolico di un limite fisico alla sconfinata
mole del reale, dare un corpo all'impalpabile, alle idee, alle sensazioni, allo
spirito e all'intelletto. Ogni oggetto diventa testimone e testimonianza del
pensiero, una vera e propria memoria esterna che assurge a pietra miliare di un
percorso intellettuale e spirituale allo stesso tempo.
La Wunderkammer diventa quindi luogo indispensabile
dell'identità, di una vanità necessaria poiché specchio materiale della nostra
esistenza. Essa costituisce un guscio di difesa dal nichilismo che può essere
generato dal confronto con l'assoluto e con l'universo, e allo stesso tempo
realizza un corpo ideale nel quale possiamo identificarci, sentirci e vederci.
Giualuca Panareo, 2015
Giualuca Panareo, 2015